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Truffa del “Finto Parente” Sventata a Lecco: Arrestata Donna con Gioielli e Documenti Falsi

La Polizia di Stato di Lecco, tramite l’intervento della Squadra Mobile, ha messo a segno un importante arresto in flagranza di reato, smascherando una donna straniera che aveva utilizzato la subdola tecnica del “finto parente” per truffare un’anziana signora. L’operazione, scattata nel pomeriggio di martedì 10 giugno, dimostra l’efficacia dei servizi di contrasto ai reati predatori e la prontezza delle forze dell’ordine nel tutelare i cittadini più vulnerabili.


La Segnalazione e il Sospetto alla Stazione

Tutto ha avuto inizio nel pomeriggio del 10 giugno, quando è giunta una segnalazione riguardante una possibile truffa ai danni di un’anziana. Immediatamente, gli agenti della Squadra Mobile di Lecco hanno avviato un servizio mirato. Poco dopo, l’attenzione degli operatori è stata catturata da una donna con un atteggiamento ambiguo e sospetto, notata nei pressi della stazione ferroviaria di Lecco. La sua figura corrispondeva alla descrizione della presunta truffatrice, facendo scattare l’allarme.

La donna è stata fermata per un controllo. Contemporaneamente, il personale della Polizia di Stato delle Volanti di Como ha confermato l’avvenuta truffa ai danni di un’anziana signora residente in quella città. La vittima era stata raggirata telefonicamente da un individuo che si spacciava per un suo parente, prospettandole una situazione di grave pericolo o emergenza per un membro della famiglia.


Il Meccanismo della Truffa: Pressione Psicologica e Ritiro del Denaro

La tecnica impiegata dai truffatori era la ben nota e purtroppo efficace strategia del “finto parente malato”. Poco prima dell’arresto, l’anziana era stata contattata al telefono da una donna che si era spacciata per sua nipote. Quest’ultima le aveva raccontato una storia straziante: un parente sarebbe stato colpito da un tumore che necessitava di un intervento salvavita urgente, con costi estremamente elevati e immediati.

Per impedire alla vittima di riflettere lucidamente sull’accaduto, di contattare altri familiari o di insospettirsi, la truffatrice ha mantenuto la comunicazione attiva, senza mai interrompere la chiamata. La pressione psicologica era costante e asfissiante. Poco dopo, una complice si è presentata direttamente sotto l’abitazione dell’anziana. La vittima, sotto l’effetto del forte stato di agitazione e della paura, ha consegnato alla complice tutti i preziosi e il denaro contante in suo possesso, convinta di salvare la vita al suo familiare.


Il Sequestro, i Documenti Falsi e l’Arresto in Carcere

Al momento della perquisizione, la donna fermata dai poliziotti è stata trovata in possesso di circa 350 grammi di gioielli in oro e diverse banconote in denaro contante, beni che l’anziana aveva consegnato poco prima. Ma le sorprese non sono finite qui. Nel corso delle successive verifiche di identificazione, la donna ha fornito agli operatori una carta d’identità straniera che è apparsa immediatamente sospetta. Le successive operazioni tecniche di verifica hanno confermato i dubbi: il documento si è rivelato falso.

A quel punto, il personale della Questura di Lecco – Squadra Mobile ha proceduto all’arresto della donna per truffa aggravata in concorso e per possesso di documenti di identificazione falsi. Su disposizione del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Lecco, la donna è stata associata alle camere di sicurezza della locale Questura, in attesa del giudizio direttissimo. Durante quest’ultimo, l’arresto è stato convalidato e il Giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per la truffatrice. Questo esito positivo è un forte segnale contro la criminalità che mira a colpire le fasce più deboli della popolazione.


Fonte: Questure Polizia di Stato, 12/06/2025 – Link: https://questure.poliziadistato.it/it/Lecco/articolo/1264684a86ebd3107005298193

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