Truffa da 150mila Euro Sventata a Vicenza: Ecco Come i Cybercriminali Ci Fregano (e Come Difendersi)

Ragazzi, ve lo dico subito: quello che è successo a Vicenza dovrebbe farci riflettere tutti. Una ditta del posto stava per perdere ben 150mila euro a causa di una truffa informatica che, francamente, è diventata il pane quotidiano dei cybercriminali. Per fortuna la Polizia Postale è intervenuta in tempo e ha recuperato tutto, ma poteva finire molto peggio.
La Truffa del Secolo (Digitale)
Ma come funziona questa storia? È più semplice di quanto pensiate e proprio per questo è così pericolosa. I truffatori si sono infilati nelle email tra due aziende che stavano facendo affari insieme – una roba che succede più spesso di quanto immaginiamo. Praticamente hanno fatto i “ficcanaso digitali” e hanno aspettato il momento giusto per colpire.
Quando è arrivato il momento del pagamento per alcuni lavori di ristrutturazione, ecco il colpo di genio (se vogliamo chiamarlo così): hanno mandato una mail che sembrava arrivare dal fornitore di sempre, ma con un dettaglio diverso. L’IBAN. “Scusate, abbiamo cambiato banca, mandate i soldi su questo nuovo conto”, più o meno il messaggio.
La Corsa Contro il Tempo
Qui entra in scena la Polizia Postale di Vicenza che, devo dire, ha fatto un lavoro incredibile. Appena si sono accorti della truffa, si sono messi a caccia dei soldi come segugi. E per fortuna! Perché questi furboni di solito sparpagliano i soldi in mille rivoli per renderli intracciabili.
Gli investigatori sono riusciti a bloccare l’IBAN dove erano finiti i 150mila euro prima che sparissero nel nulla. Un vero colpo di fortuna, se vogliamo, perché di solito quando te ne accorgi è già troppo tardi.
Come Non Cascarci
Allora, mettiamoci nei panni di un imprenditore qualsiasi. Arriva una mail dal tuo fornitore di fiducia che ti dice di cambiare IBAN. Cosa fai? La prima cosa che dovreste fare è alzare il telefono e chiamare direttamente. Sempre. Anche se vi sembra una perdita di tempo.
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Poi, per carità, cambiate le password ogni tanto! E attivate quella cosa dell’autenticazione a due fattori per l’home banking. Lo so, è una scocciatura, ma meglio scocciati che derubati.
E soprattutto, fate girare l’informazione in ufficio. Perché spesso chi si occupa dei pagamenti non sa nemmeno che esistono queste truffe. È come guidare bendati su una strada piena di buche.
Il Fenomeno BEC: Un Nome Complicato per una Truffa Semplice
Chiamano questa roba “Business Email Compromise”, che suona molto tecnico, ma in realtà è una truffa vecchia come il mondo, solo che adesso la fanno con le email invece che al telefono. I truffatori studiano le aziende, capiscono chi paga cosa e quando, e poi colpiscono nel momento più delicato.
La cosa che mi fa più rabbia è che spesso basterebbero poche precauzioni per evitare questi disastri. Ma si sa, si tende sempre a pensare “a me non capiterà mai”. Invece capita, eccome se capita.