Tentano rapina in banca a Valeggio sul Mincio: arrestati due uomini nella Bergamasca

Due uomini italiani, rispettivamente di 49 e 66 anni, sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bergamo, con l’accusa di aver tentato una rapina in una banca del veronese. L’operazione, condotta all’alba del 27 maggio 2025, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Verona.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Verona, ha avuto origine il 13 maggio scorso, in seguito a una tentata rapina presso una filiale bancaria a Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona.
Il tentativo di rapina: maschere, minacce e fuga
Il colpo è avvenuto in pieno giorno. I due uomini, con il volto coperto da maschere e armati di taglierino, hanno fatto irruzione nella banca con l’intento di farsi consegnare il denaro presente nelle casse. Dopo aver minacciato i dipendenti, hanno scoperto che le casse erano temporaneamente inaccessibili.
Fallito il colpo, i rapinatori si sono dati alla fuga a bordo di un’auto risultata rubata, che è stata poi ritrovata abbandonata poco distante. Da quel momento sono partite le indagini da parte dei Carabinieri.
Le indagini: pedinamenti e arresti nella bassa bergamasca
Le forze dell’ordine hanno lavorato senza sosta per raccogliere prove e tracciare i movimenti dei sospettati. I gravi indizi di colpevolezza hanno convinto il GIP ad emettere un provvedimento restrittivo nei loro confronti.
Le ricerche si sono estese su scala interprovinciale, fino alla localizzazione dei due uomini nella bassa bergamasca. Dopo un’attenta attività di osservazione e pedinamento, i Carabinieri hanno bloccato entrambi a Trezzo sull’Adda.
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Una volta fermati, i sospetti sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Bergamo, dove sono stati sottoposti ad interrogatorio di garanzia.
Custodia cautelare confermata dal GIP
A conclusione dell’interrogatorio, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona ha convalidato gli arresti, confermando per entrambi la misura della custodia cautelare in carcere. Entrambi gli arrestati risultano gravati da precedenti penali per reati contro il patrimonio.
Il lavoro svolto dai Carabinieri ha evidenziato ancora una volta l’efficacia delle indagini interforze e il coordinamento tra diverse Procure del territorio nazionale per contrastare il crimine organizzato e la criminalità predatoria.
Una risposta concreta alla criminalità
Il caso ha sollevato l’attenzione pubblica non solo per la gravità dei fatti, ma anche per la rapidità con cui le forze dell’ordine sono riuscite a identificare e arrestare i presunti autori. Il presidio del territorio e la collaborazione tra Procure e forze di polizia hanno permesso una pronta risposta a un episodio che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.