Tarquinia: Sequestrato e Minacciato con la Motosega, Incubo Finito per 45enne

Madonna santa, ma in che mondo viviamo? Una storia che fa venire i brividi quella che arriva da Tarquinia, dove tre delinquenti hanno trasformato la vita di un povero disgraziato in un vero e proprio incubo. Parliamo di estorsione, sequestro di persona e violenze che sembrano uscite da un film dell’horror.
Il “Pizzo” da 300 Euro al Mese
La storia inizia con una richiesta che definire assurda è poco: 300 euro al mese, da pagare per sempre. Il motivo? Uno dei tre si sentiva “offeso” dalla vittima e pretendeva questo “risarcimento” perpetuo. Come dire: “Mi hai guardato male dieci anni fa, ora paghi a vita”. Una logica da matti, letteralmente.
La povera vittima, che conosceva questi energumeni, si è trovata invischiata in una spirale di violenza che sembrava non dovesse mai finire. Ogni mese quella mazzetta da consegnare, ogni mese la paura di quello che sarebbe potuto succedere.
La Tortura in Casa
Ma il peggio doveva ancora arrivare. Un giorno questi “signori” hanno attirato il malcapitato in casa con l’inganno e lì hanno messo in scena qualcosa di agghiacciante. L’hanno legato a una sedia, lo hanno picchiato selvaggiamente e, per renderlo ancora più terrorizzato, gli hanno puntato al collo una motosega elettrica accesa.
Pensate un po’ che incubo: sei legato, non puoi scappare, e questi pazzi ti tengono una motosega accesa alla gola per più di un’ora minacciandoti di farti a pezzi. Roba da far perdere la ragione solo a pensarci.
La Polizia Spezza la Catena
Per fortuna la Polizia di Stato non è stata a guardare. Gli agenti del Commissariato di Tarquinia e della Squadra Mobile di Viterbo hanno lavorato sott’acqua per mesi, coordinati dalla Procura di Civitavecchia. Prima hanno beccato il primo del trio mentre riscuoteva il “pizzo”, poi sono arrivati agli altri due complici.
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Un sessantenne e un quarantaduenne, entrambi con un curriculum criminale da paura, ora si trovano in galera dove devono stare. Il terzo, un trentenne, era già stato arrestato giorni prima in flagranza.
Giustizia è Fatta
Il giudice non ci ha pensato due volte: carcere per tutti e tre. E ci credo! Con accuse così pesanti – estorsione aggravata e sequestro di persona – non poteva andare diversamente.
L’importante è che questa storia sia finita prima che succedesse qualcosa di ancora più grave. Perché gente così, se non viene fermata, può arrivare a fare davvero di tutto.
La vittima ora può finalmente dormire sonni tranquilli, senza più la paura di quella telefonata mensile o di ritrovarsi questi criminali alla porta.