
Soccida in agricoltura: tutto ciò che devi sapere sulla gestione contributiva e previdenziale
Nel cuore dell’agricoltura moderna, tra tradizione e innovazione, troviamo un antico ma sempre attuale strumento contrattuale: la soccida. Utilizzata soprattutto nel settore zootecnico, la soccida è tornata sotto i riflettori grazie alla Circolare INPS n. 94 del 21 maggio 2025, che chiarisce importanti aspetti contributivi e previdenziali legati a questo tipo di contratto.
Questa guida è pensata per imprenditori agricoli, allevatori, professionisti del settore e operatori economici che desiderano comprendere al meglio le implicazioni della soccida e adottarla con consapevolezza all’interno della propria attività.
Cos’è la soccida e perché è importante oggi?
La soccida, disciplinata dagli articoli 2170 e seguenti del Codice Civile, è un contratto associativo utilizzato per regolare i rapporti tra chi mette a disposizione capitali e animali (il soccidante) e chi apporta il lavoro, la struttura e le competenze tecniche per l’allevamento (il soccidario).
Si tratta di una forma contrattuale che ha visto un ampio utilizzo nelle filiera agroalimentare e in particolare nel settore della zootecnia. Il suo successo è dovuto alla capacità di ottimizzare risorse e competenze, aumentando l’efficienza produttiva e rispondendo alle esigenze delle imprese moderne.
Il contratto di soccida è spesso utilizzato anche all’interno delle intese di filiera e dei contratti quadro previsti dal Decreto Legislativo 102/2005, diventando così un elemento strategico nella gestione delle produzioni animali e nella distribuzione delle carni attraverso i canali della grande distribuzione.
Le tipologie di soccida: semplice, parziaria e con conferimento di pascolo
La normativa italiana distingue tre forme principali di soccida:
- Soccida semplice – Il bestiame è fornito unicamente dal soccidante. Il soccidario si occupa dell’allevamento ma non acquisisce la proprietà degli animali.
- Soccida parziaria – Entrambe le parti conferiscono bestiame e il patrimonio zootecnico diventa in comproprietà proporzionale agli apporti.
- Soccida con conferimento di pascolo – Il soccidario fornisce gli animali, mentre il soccidante mette a disposizione i terreni per il pascolo. Questo contratto è assimilabile a un affitto di fondo rustico.
Il Codice Civile lascia grande libertà alle parti nella definizione delle condizioni contrattuali, permettendo di modellare gli accordi secondo le esigenze produttive specifiche. Questo ha portato, negli anni, alla nascita di varianti contrattuali più flessibili e moderne, come la soccida monetizzata.
La soccida monetizzata: un’alternativa moderna
Tra le forme più diffuse in ambito industriale troviamo la soccida monetizzata, una formula che prevede la liquidazione in denaro del valore dell’accrescimento del bestiame a favore del soccidario, anziché una divisione fisica degli animali.
Questa variante consente al soccidante di acquisire l’intero accrescimento animale al termine del ciclo produttivo, integrandolo direttamente nella catena aziendale di trasformazione, vendita o macellazione. Il soccidario riceve un compenso monetario, stabilito in base a criteri economici concordati.
Le autorità fiscali e previdenziali (Agenzia delle Entrate e INPS) hanno chiarito che:
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- Il passaggio fisico degli animali non comporta trasferimento di proprietà.
- L’accrescimento è considerato una fruttificazione della proprietà del bestiame originario.
- In caso di soccida monetizzata, il soccidario non acquista mai formalmente la sua quota di bestiame, ricevendo invece una quota monetaria dei ricavi derivanti dalla vendita.
Riflessioni sul piano contributivo e previdenziale
L’uso della soccida, soprattutto nella sua forma monetizzata, ha sollevato diverse questioni previdenziali, che hanno portato a contenziosi con l’INPS e all’elaborazione della presente circolare.
Le principali problematiche emerse riguardano:
- Variazione dell’inquadramento previdenziale da “Gestione agricola” a “Gestione DM”, in presenza di una perdita del requisito di prevalenza agricola. Questo avviene quando l’impresa soccidante si configura sempre meno come agricola, perdendo i benefici associati.
- Agevolazioni contributive per cooperative zootecniche che si riforniscono da soci allevatori operanti in zone montane o svantaggiate. In questi casi è fondamentale verificare la legittimità delle agevolazioni e il corretto inquadramento previdenziale.
Le indicazioni dell’INPS nella Circolare n. 94/2025
L’INPS, attraverso questa circolare, intende fornire una guida chiara e operativa per evitare interpretazioni errate e contenere il contenzioso futuro. Le principali indicazioni riguardano:
- La valutazione della natura del rapporto di soccida, per stabilire se vi sia o meno una natura agricola prevalente.
- L’impatto dell’accrescimento monetizzato sui rapporti previdenziali.
- Il riconoscimento o meno della posizione contributiva agricola sulla base del contratto adottato.
Cosa deve fare l’imprenditore agricolo o l’allevatore?
Per evitare problematiche con l’INPS e con l’Agenzia delle Entrate, le imprese del settore devono:
- Esaminare con attenzione la tipologia di soccida adottata.
- Redigere contratti chiari e coerenti con le finalità produttive e previdenziali.
- Monitorare l’inquadramento contributivo, soprattutto nei casi in cui l’attività si sposti da una logica agricola a una prettamente industriale.
- Rivolgersi a consulenti del lavoro e professionisti esperti in diritto agrario e diritto del lavoro per adeguare le pratiche contrattuali alle normative vigenti.
Conclusione
La soccida è uno strumento potente e flessibile per lo sviluppo dell’agricoltura moderna, ma va utilizzato con consapevolezza. La Circolare INPS n. 94 del 21 maggio 2025 rappresenta un punto di riferimento fondamentale per comprendere le implicazioni previdenziali e contributive legate a questo contratto.
Se sei un imprenditore agricolo, un allevatore o un operatore della filiera agroalimentare, conoscere in dettaglio la disciplina della soccida ti permette di sfruttare al meglio le potenzialità del contratto, evitando rischi fiscali e contributivi.
Tieniti aggiornato sulle ultime normative, consulta i documenti ufficiali e scegli il modello contrattuale più adatto alla tua attività: il futuro dell’agricoltura passa anche da qui.
Fonte: INPS
Avviso: Le informazioni fornite sono indicazioni generali. Per dettagli specifici o chiarimenti, si consiglia di rivolgersi agli uffici competenti o a un patronato.