San Vito lo Capo: Blitz dei NAS, ristoranti e pasticcerie nel mirino

Ma che succede a San Vito lo Capo? I carabinieri del NAS di Palermo hanno fatto piazza pulita, e diciamocelo chiaramente: quello che hanno trovato non è proprio il massimo per chi va in vacanza pensando di gustare le specialità locali.
La situazione nelle pasticcerie
Partiamo dalla pasticceria che ha fatto parlare di sé. Il proprietario aveva trasformato un seminterrato in laboratorio, ma senza le dovute autorizzazioni sanitarie. Insomma, una di quelle situazioni che ti fanno pensare “ma come si fa?”. E non è finita qui: hanno sequestrato più di 100 confezioni di creme spalmabili perché le etichette non erano a norma. Roba che quando compri un prodotto, almeno dovresti sapere cosa ci sta dentro, no?
I ristoranti sotto la lente
Per quanto riguarda i ristoranti, la musica non cambia molto. Ben tre locali avevano ampliato le loro cucine utilizzando spazi che sulla carta non esistevano – praticamente locali fantasma che non comparivano nelle planimetrie ufficiali e ovviamente senza autorizzazioni sanitarie.
Il bello è che in questi posti hanno trovato circa 22 chili di alimenti che non rispettavano le procedure HACCP. Per chi non lo sapesse, l’HACCP è quel sistema che dovrebbe garantire la sicurezza alimentare dal produttore al consumatore. Una cosa seria, insomma, non un optional.
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Le conseguenze economiche
I controlli hanno portato a sette sanzioni amministrative per un totale di 15.000 euro circa. Una bella botta per i portafogli dei trasgressori, ma soprattutto un campanello d’allarme per tutto il settore della ristorazione locale.
Riflessioni sulla sicurezza alimentare
Questi episodi ci fanno riflettere su quanto sia importante la trasparenza nel settore alimentare. San Vito lo Capo è una meta turistica di primo piano, e situazioni del genere rischiano di compromettere la reputazione di un territorio che vive principalmente di turismo e enogastronomia.
La buona notizia è che i controlli funzionano e che c’è chi vigila sulla nostra salute. Certo, dispiace sapere che ancora oggi ci sono operatori che pensano di poter aggirare le regole, ma almeno sappiamo che le forze dell’ordine non stanno a guardare.
Fonte: Carabinieri.it