Roma, Botte per i Like su Instagram: La Gelosia Digitale Diventa Incubo

Quando i social scatenano la violenza più cieca
Stavolta la storia arriva da Roma, e ti fa venire i brividi solo a pensarci. Una donna finisce al pronto soccorso di Tivoli con il volto tumefatto, e tutto per cosa? Per alcune foto pubblicate su Instagram. Sì, hai capito bene.
La cosa che mi lascia sempre senza parole è come certi uomini riescano a trasformare qualsiasi cosa in un pretesto per la violenza. E i social, purtroppo, sono diventati un nuovo campo di battaglia per chi ha problemi di controllo.
Il “codice rosa” che ha salvato tutto
Fortuna che esistono protocolli come il “codice rosa” negli ospedali. I medici di Tivoli hanno fatto quello che dovevano fare: hanno visto quegli ematomi e quel gonfiore, e hanno capito subito che non si trattava di una semplice caduta dalle scale.
All’inizio lei non voleva parlare – lo sappiamo tutti com’è, c’è sempre quella vergogna, quella paura di non essere credute. Ma poi è uscita fuori tutta la verità su questo “rapporto travagliato” fatto di continui tira e molla.
La follia di una notte di giugno
Quello che è successo nella notte tra il 12 e 13 giugno è roba da film dell’horror. Questo 39enne vede le foto della fidanzata su Instagram – una passeggiata con degli amici, niente di che – e perde completamente la testa.
E qui viene il bello: non solo va a casa sua scavalcando una finestra come un criminale qualunque, ma inizia a picchiarla dicendo che ogni colpo era per ogni like che aveva ricevuto. Ma ti rendi conto? I like! Quelli che metti distrattamente scrollando il telefono sono diventati il pretesto per una violenza bestiale.
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Minacce da film dell’orrore
La parte più agghiacciante è quando l’ha trascinata fuori casa dicendo che doveva “completare l’opera”. Parole che ti gelano il sangue, perché capisci che non si tratta più di una botta di gelosia, ma di qualcosa di molto più grave.
E quella minaccia alla vicina? “Stai attenta se chiami i carabinieri, perché se mi fai arrestare metto una tacca per ogni giorno di galera”. Roba da psicopatico, altro che gelosia.
Il controllo ossessivo mascherato da amore
Quello che emerge dal racconto della donna è il solito copione: controllo ossessivo, insulti, minacce di morte. E lei che provava a lasciarlo ma non ci riusciva mai per la “resistenza” di lui. Tradotto: la terrorizzava talmente tanto che non riusciva a liberarsene.
Per fortuna stavolta il sistema ha funzionato. Il GIP di Tivoli non ha perso tempo e ha mandato questo 39enne dritto in carcere. Le accuse? Stalking, lesioni aggravate, e si indaga anche per tentato femminicidio.
La cosa che mi fa più rabbia è pensare a quante donne vivono situazioni simili in silenzio, magari pensando che sia normale essere controllate fino a questo punto.
Fonte: Carabinieri.it