NASpI 2025: Nuovo Requisito Contributivo per Chi Ha Dato le Dimissioni nei 12 Mesi Precedenti

Dal 1° gennaio 2025 entra in vigore una novità importante per l’accesso alla NASpI, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. La legge di bilancio 2025 ha introdotto un nuovo requisito contributivo che coinvolge tutti coloro che si trovano in stato di disoccupazione involontaria, ma che nei 12 mesi precedenti hanno lasciato volontariamente un lavoro a tempo indeterminato.
Questa modifica nasce con l’obiettivo di garantire maggiore equità e sostenibilità del sistema NASpI, assicurando che il sussidio venga concesso solo a chi ha maturato un effettivo periodo lavorativo successivo a una cessazione volontaria. Vediamo insieme in cosa consiste questa novità, a chi si applica e come cambia la gestione delle domande di NASpI dal 2025.
Chi è interessato dalla nuova norma
Il nuovo requisito contributivo riguarda chi, dal 1° gennaio 2025, perde involontariamente il lavoro (per esempio, licenziamento o mancato rinnovo del contratto a termine), ma nei 12 mesi precedenti aveva lasciato volontariamente un altro impiego a tempo indeterminato.
In questi casi, non sarà sufficiente dimostrare lo stato di disoccupazione, ma sarà anche necessario dimostrare almeno 13 settimane di contribuzione nel periodo compreso tra la cessazione volontaria e la successiva cessazione involontaria.
Quando si applica il nuovo requisito
Questo requisito è valido solo se:
- La cessazione volontaria è avvenuta nei 12 mesi precedenti la disoccupazione involontaria;
- Il primo rapporto cessato era a tempo indeterminato;
- Il lavoratore richiede la NASpI dopo la cessazione involontaria.
È importante notare che la cessazione involontaria può riferirsi anche a un contratto a tempo determinato, purché la cessazione volontaria precedente riguardi un rapporto a tempo indeterminato.
Esclusioni importanti
Sono esclusi da questo requisito i lavoratori che si sono dimessi per giusta causa, come nel caso di:
- Trasferimenti non giustificati;
- Condizioni di lavoro gravi o pericolose;
- Dimissioni per maternità o paternità tutelate dalla legge.
Rientrano tra le esclusioni anche i casi di risoluzione consensuale legati a trasferimenti oltre 50 km dalla residenza o con tempi di viaggio superiori a 80 minuti, e le risoluzioni nell’ambito di procedure conciliative previste dalla legge.
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Come maturare le 13 settimane richieste
Nel periodo tra la cessazione volontaria e quella involontaria, devono essere maturate almeno 13 settimane di contribuzione, conteggiando:
- Settimane effettivamente lavorate con versamento contributivo;
- Contributi figurativi per maternità obbligatoria o congedo parentale;
- Periodi di lavoro all’estero in Paesi comunitari o convenzionati;
- Giorni di assenza per malattia dei figli fino a 8 anni (fino a 5 giorni/anno).
La verifica si basa su un periodo di osservazione specifico, non sull’ordinario quadriennio di riferimento normalmente previsto per la NASpI.
Misura e durata della NASpI: nessuna modifica
La circolare INPS n. 98 del 5 giugno 2025 precisa che questa modifica riguarda solo l’accesso alla prestazione. Non cambia nulla riguardo alla durata e alla misura dell’indennità NASpI, che restano regolate dalle norme già in vigore.
Conclusione
La nuova disciplina rappresenta una svolta per chi intende beneficiare della NASpI dopo un periodo di attività lavorativa complesso. Chi ha lasciato un lavoro volontariamente e poi si trova disoccupato, dovrà dimostrare continuità contributiva per accedere alla prestazione.
È fondamentale per i lavoratori e i consulenti del lavoro tenere conto di questa novità per evitare rigetti delle domande e ritardi nei pagamenti. Un’attenta pianificazione delle dimissioni e dei periodi lavorativi successivi diventa quindi cruciale.