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Messina: 62enne ai domiciliari per presunta violenza sessuale su minore

La Polizia di Stato di Messina ha eseguito una misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un uomo di 62 anni, gravemente indiziato del reato di violenza sessuale ai danni di un minore di età inferiore ai diciotto anni. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica, che ha diretto l’intera attività investigativa.

I fatti risalgono al mese di maggio 2025 e sono stati oggetto di un’approfondita indagine da parte della Squadra Mobile – Sezione “Omicidi, Reati contro la persona e Reati sessuali”, in stretta collaborazione con la Procura guidata dal Dott. Antonio D’Amato.


La ricostruzione dell’episodio e l’indagine

Secondo quanto emerso dall’escussione del minore, vittima dell’abuso, il sessantaduenne lo avrebbe invitato presso una cantina di sua proprietà con il pretesto di svolgere alcuni lavori di falegnameria. Una volta all’interno, avrebbe chiuso la porta a chiave, obbligando il ragazzo a subire un atto sessuale contro la sua volontà.

Il racconto della vittima ha dato avvio a una complessa attività investigativa volta a verificare la veridicità dei fatti e identificare il presunto autore. Gli inquirenti, grazie a testimonianze e riscontri oggettivi, hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, già noto alle forze dell’ordine per precedenti accertamenti.


L’ordinanza del GIP e la misura cautelare

Sulla base delle evidenze raccolte, la Procura della Repubblica ha avanzato richiesta di applicazione della misura cautelare, ritenendo sussistente il pericolo di reiterazione del reato e l’esigenza di proteggere la persona offesa. Il GIP del Tribunale di Messina, accogliendo la richiesta e condividendo il quadro probatorio prospettato, ha disposto gli arresti domiciliari per l’indagato.

Va sottolineato che, nella fase attuale delle indagini preliminari, vige il principio della presunzione di innocenza: l’uomo è da considerarsi non colpevole fino a eventuale condanna definitiva. Il procedimento giudiziario seguirà il suo regolare corso, garantendo il contraddittorio tra le parti davanti a un giudice terzo e imparziale.


Tutela delle vittime e ruolo della giustizia

L’intervento tempestivo delle autorità e il lavoro sinergico tra Procura e Polizia di Stato dimostrano ancora una volta l’impegno dello Stato nella tutela dei soggetti più fragili e nella repressione dei reati contro la persona. In casi delicati come questo, la sensibilità investigativa e il rispetto delle garanzie processuali diventano elementi fondamentali per fare piena luce sui fatti e tutelare sia la vittima che i diritti dell’indagato.


Conclusioni

La vicenda ha suscitato comprensibile sconcerto nella comunità messinese e sottolinea l’importanza della prevenzione, del controllo sul territorio e del coraggio delle vittime nel denunciare. Il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura prosegue nella piena osservanza della legge e dei diritti di tutte le parti coinvolte, in attesa di ulteriori sviluppi processuali.


Fonte ufficiale:
Questura di Messina – 9 giugno 2025

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