Marina di Ragusa, Orrore in Casa: Tenta di Sgozzare una Ragazza di 16 Anni per Futili Motivi

A Marina di Ragusa, una tranquilla località balneare spesso associata al relax estivo e alle passeggiate sul lungomare, il silenzio è stato rotto da un episodio agghiacciante. Un ragazzo di appena vent’anni è stato arrestato per aver tentato di uccidere una sedicenne, colpendola alla gola con un coltello da cucina.
L’intervento delle forze dell’ordine è stato immediato. Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Ragusa, allertati da una chiamata d’emergenza, si sono precipitati sul posto, trovandosi di fronte a una scena scioccante. All’interno dell’abitazione indicata dalla segnalazione, il giovane ha confessato sul momento: ha ammesso di aver cercato di colpire la ragazza al collo, spinto – a suo dire – da motivi banali, incomprensibili nella loro assurdità.
La vittima, una ragazza di soli 16 anni, ha dimostrato sangue freddo e determinazione. Sebbene ferita lievemente alla gola, ha reagito con prontezza, riuscendo a respingere ulteriori aggressioni e a fuggire per chiedere aiuto. Sono stati i vicini, allertati dalle sue grida, a lanciare l’allarme che ha portato all’intervento risolutivo della Polizia.
Durante la perquisizione dell’abitazione, gli agenti hanno rinvenuto l’arma utilizzata: un coltello da cucina con evidenti tracce di sangue. Nessun dubbio sulla dinamica, confermata anche dalle parole dell’aggressore. Il giovane è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di tentato omicidio aggravato, e, dopo le formalità di rito, trasferito presso la Casa Circondariale di Ragusa, dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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La giovane, invece, è stata accompagnata d’urgenza al nosocomio cittadino, dove ha ricevuto le cure del caso. Le sue condizioni non sono gravi, ma il trauma subito resterà impresso a lungo, come segno di una violenza tanto improvvisa quanto inspiegabile.
Questo episodio scuote la comunità ragusana e solleva interrogativi profondi: come è possibile che la rabbia cieca, il possesso di un coltello e l’assenza totale di empatia portino un ragazzo appena ventenne a compiere un gesto così estremo? Le forze dell’ordine, ancora una volta, si confermano presidio fondamentale per la tutela dei cittadini, pronti a intervenire quando la violenza domestica – spesso silenziosa – esplode in tutta la sua brutalità.
Non è solo cronaca nera: è il segno che la società deve continuare a interrogarsi sul disagio giovanile, sull’educazione emotiva, e sul valore della vita umana. Nessuna ferita è mai “lieve” quando viene inferta con odio. Nessuna giustificazione è mai plausibile quando si tenta di spezzare una vita.