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Indennità di malattia INPS: diritti, regole e novità per dipendenti e Gestione Separata

Quando la salute viene meno, il lavoro deve fermarsi. Ma non per questo deve venire meno anche la sicurezza economica. L’indennità di malattia rappresenta un diritto fondamentale per molti lavoratori italiani: un supporto economico essenziale nei momenti di difficoltà. Ma chi ne ha diritto davvero? Come si richiede? E cosa cambia per chi è iscritto alla Gestione Separata INPS?

Scopriamolo insieme, con una guida completa e aggiornata.


Cos’è l’indennità di malattia

L’indennità di malattia è una prestazione economica erogata dall’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) per tutelare il reddito dei lavoratori che, a causa di una malattia, non possono temporaneamente svolgere la propria attività lavorativa.

È una forma di sostegno al reddito, diversa a seconda del tipo di contratto, settore e contribuzione versata.


Chi ha diritto all’indennità di malattia

Non tutti i lavoratori possono beneficiare dell’indennità di malattia. Vediamo nel dettaglio i soggetti coperti e quelli esclusi.

✅ Hanno diritto:

  • Operai dell’industria e dei servizi
  • Impiegati del commercio e terziario
  • Lavoratori agricoli
  • Apprendisti
  • Disoccupati (con contratto precedente a tempo indeterminato)
  • Lavoratori sospesi
  • Lavoratori dello spettacolo
  • Sportivi subordinati
  • Marittimi

❌ Esclusi:

  • Colf e badanti
  • Impiegati dell’industria
  • Quadri e dirigenti
  • Portieri
  • Lavoratori autonomi (salvo particolari tutele nella Gestione Separata)

Focus: Gestione Separata INPS e indennità di malattia

Un’attenzione particolare va ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata: parliamo di collaboratori coordinati e continuativi, freelance e professionisti senza cassa.

Dal 2007, anche a questi lavoratori è riconosciuta una indennità di malattia, ma con condizioni più ristrette:

  • Devono esserci almeno 3 mesi di contributi nei 12 mesi precedenti l’evento.
  • L’indennità è riconosciuta solo in caso di ricovero ospedaliero o malattia con prognosi superiore a 3 giorni.
  • L’importo viene calcolato in base al reddito annuo dichiarato, con limiti minimi e massimi fissati annualmente dall’INPS.

Una tutela importante, ma che non copre in modo pieno come avviene per i lavoratori subordinati.


Quanto spetta: calcolo dell’indennità

Per i lavoratori dipendenti, la retribuzione durante la malattia è parziale e progressiva:

  • Dal 4° al 20° giorno: 50% della retribuzione media giornaliera
  • Dal 21° al 180° giorno: 66,66%
  • Alcuni settori (come i pubblici esercizi) prevedono l’80% fisso durante tutta la malattia
  • In caso di ricovero: si può scendere anche al 40% (senza familiari a carico)

I primi 3 giorni sono di solito a carico del datore di lavoro (se previsto dal contratto collettivo), mentre dal 4° giorno subentra l’INPS.

Per i lavoratori dello spettacolo, invece, le percentuali salgono al:

  • 60% fino al 20° giorno
  • 80% dal 21° al 180° giorno

Disoccupati e sospesi ricevono 2/3 dell’importo standard.


Durata della prestazione

La durata dell’indennità varia in base al contratto e alla categoria:

  • Contratto a tempo indeterminato: fino a 180 giorni all’anno
  • Contratto a termine: massimo pari ai giorni lavorati negli ultimi 12 mesi (minimo 30, massimo 180)
  • Agricoltori: massimo 180 giorni, in base all’iscrizione agli elenchi e alle giornate effettivamente lavorate
  • Disoccupati: massimo 180 giorni, solo se la malattia insorge entro 60 giorni dalla cessazione del contratto

Come si richiede l’indennità di malattia

Il processo è diventato sempre più digitalizzato. Ecco i passaggi principali:

  1. Il medico curante redige il certificato di malattia e lo invia telematicamente all’INPS.
  2. Il lavoratore deve verificare che i dati anagrafici e l’indirizzo di reperibilità siano corretti.
  3. Il datore di lavoro potrà consultare il certificato direttamente tramite i portali INPS.
  4. Nei rari casi in cui non sia possibile la trasmissione telematica, si utilizza ancora il certificato cartaceo da presentare a INPS e al datore entro 2 giorni.
  5. In caso di ricovero, vale la stessa procedura ma con tempi leggermente più lunghi (massimo 1 anno per presentare il certificato).

Visite fiscali e obbligo di reperibilità

Durante il periodo di malattia, il lavoratore deve essere reperibile presso l’indirizzo indicato per le visite mediche di controllo. Gli orari di reperibilità sono:

  • 09:00 – 13:00
  • 15:00 – 18:00

Valgono tutti i giorni, compresi i festivi. In caso di assenza ingiustificata alla visita fiscale, si perde il diritto all’indennità e possono esserci sanzioni disciplinari.


Pagamento dell’indennità

Ci sono due modalità:

  • Anticipata dal datore di lavoro (con conguaglio INPS)
  • Pagamento diretto dall’INPS, nei seguenti casi:
    • Lavoratori agricoli a tempo determinato
    • Disoccupati o sospesi
    • Lavoratori dello spettacolo con contratto saltuario o cessato
    • Collaboratori in Gestione Separata

Per ottenere il pagamento diretto, è necessario compilare il modulo SR188 con le modalità di accredito.


Attenzione ai cicli di cura ricorrenti

Chi è sottoposto a terapie frequenti (come chemioterapia o dialisi) può presentare un’unica certificazione che attesti i cicli, evitando continui certificati nuovi.

Questa semplificazione è valida solo per patologie gravi con impatto continuativo sulla capacità lavorativa.


Conclusioni: tutelare la salute senza perdere sicurezza

La salute è un diritto, ma anche il lavoro lo è. Grazie all’indennità di malattia, lo Stato tutela i lavoratori in una fase delicata come quella della malattia, garantendo un minimo di stabilità economica.

Conoscere i propri diritti è il primo passo per non farsi trovare impreparati. Che tu sia un dipendente, un freelance, un disoccupato o un artista dello spettacolo, l’INPS ha pensato a strumenti per accompagnarti nei momenti più fragili.

Tieniti aggiornato, verifica la tua situazione contributiva e, se serve, non esitare a chiedere supporto a un patronato o consulente del lavoro.

Fonte: INPS

Avviso: Le informazioni fornite sono indicazioni generali. Per dettagli specifici o chiarimenti, si consiglia di rivolgersi agli uffici competenti o a un patronato.