Furti a Ripetizione in Sei Aziende: Arrestato 34enne a Reggio Emilia

Tra settembre e novembre del 2024, una serie di furti ha colpito duramente la zona industriale di San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia. L’obiettivo? Attrezzature da cantiere, inverter e batterie da accumulo. Il valore stimato della refurtiva supera i 120.000 euro. A finire al centro dell’indagine è un uomo di 34 anni, ora sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, dopo essere stato identificato e denunciato dai Carabinieri locali.
Sei aziende nel mirino tra settembre e novembre
Le indagini sono partite in seguito a numerose denunce di furto presentate da ben sei imprese operanti nella zona. I titolari, dopo aver constatato ammanchi significativi di materiali e attrezzature, si sono rivolti ai Carabinieri fornendo immagini di videosorveglianza preziose per le indagini.
La dinamica era sempre simile: l’autore dei furti entrava in azione nelle ore notturne, mirava a componenti ad alto valore economico e logistico e si allontanava rapidamente. Un modus operandi studiato, che ha colpito duramente la produttività delle ditte colpite, con danni diretti e indiretti ingenti.
Il blitz nel capannone e il ritrovamento della refurtiva
Le prove raccolte hanno consentito ai militari di identificare l’uomo, collegato a una piccola attività della zona. Una perquisizione presso il capannone aziendale ha portato al rinvenimento dell’intera refurtiva: attrezzature edili, batterie e inverter, tutti ben nascosti all’interno della struttura.
Il ritrovamento ha confermato le ipotesi investigative e ha permesso di collegare l’indagato ai furti registrati in quel periodo. Alcuni dei beni sequestrati sono già stati riconosciuti e restituiti ai legittimi proprietari.
Arresti domiciliari: il provvedimento della Procura
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In base agli elementi raccolti, la Procura della Repubblica ha richiesto e ottenuto dal giudice competente l’applicazione della misura degli arresti domiciliari. L’uomo è quindi stato raggiunto dai Carabinieri, che hanno eseguito il provvedimento nella giornata del 2 giugno 2025.
Il caso rimane aperto per ulteriori accertamenti. Non si esclude che l’indagato abbia agito con l’aiuto di complici o che abbia messo a segno altri colpi in aree limitrofe non ancora denunciati. Le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio della vicenda.
Un danno non solo economico: colpito il tessuto produttivo locale
Oltre al danno economico, le aziende coinvolte hanno subito rallentamenti nella produzione e difficoltà nella gestione dei cantieri. Episodi come questo evidenziano quanto siano vulnerabili le imprese locali, specie quelle che operano in aree industriali poco sorvegliate.
Conclusioni e reazioni
Il caso di Reggio Emilia è un ennesimo esempio di come la collaborazione tra cittadini, aziende e forze dell’ordine sia essenziale per contrastare fenomeni criminali che colpiscono il mondo produttivo. La rapidità dell’intervento dei Carabinieri, unita al supporto delle vittime, ha permesso di risolvere il caso in tempi brevi e di recuperare materiali fondamentali per il lavoro quotidiano delle aziende colpite.