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Come richiedere la fornitura di gas per un nuovo appartamento: guida completa

Trasferirsi in un nuovo appartamento è sempre un momento importante, ma comporta anche diverse operazioni burocratiche fondamentali. Tra queste, una delle più urgenti è attivare la fornitura del gas. Se ti stai chiedendo come fare per avere il gas attivo nella tua nuova abitazione, sei nel posto giusto. In questa guida ti spieghiamo passo dopo passo cosa fare, quali documenti servono e a chi rivolgerti.


Quando serve richiedere una nuova fornitura gas

La richiesta di fornitura di gas può riguardare diverse situazioni, tra cui:

  • Un appartamento di nuova costruzione, mai allacciato alla rete del gas;
  • Un’abitazione dove il contatore è stato rimosso o sigillato;
  • Un immobile con nessun contratto attivo da tempo.

Nel caso invece in cui il contatore sia presente e attivo, basterà effettuare una voltura, ovvero il cambio di intestazione del contratto.


Prima cosa da fare: verifica la presenza del contatore

Il primo passo è controllare se il contatore del gas è già installato. Se il contatore non c’è, occorrerà richiedere un nuovo allacciamento alla rete gas. Questa procedura coinvolge sia il distributore locale (responsabile della rete fisica) sia il fornitore scelto (cioè l’azienda con cui farai il contratto).

Se il contatore è presente ma chiuso o sigillato, dovrai invece richiedere una prima attivazione.


Scegli un fornitore e avvia la richiesta

Una volta accertata la situazione, il secondo passo è scegliere il fornitore di gas. In Italia, grazie al mercato libero, hai a disposizione decine di operatori tra cui scegliere. Alcuni esempi noti sono Eni Plenitude, Enel Energia, Iren, Acea, Hera, Illumia e tanti altri.

Contatta il fornitore prescelto e richiedi l’attivazione della fornitura gas. Ti verrà chiesto di fornire:

  • Dati anagrafici dell’intestatario;
  • Indirizzo dell’appartamento;
  • Codice PDR (Punto di Riconsegna), che identifica la fornitura gas;
  • Codice fiscale;
  • Documento d’identità;
  • Eventuali documenti sull’impianto (come la certificazione di conformità).

Tempi di attivazione e costi previsti

I tempi di attivazione variano da 5 a 12 giorni lavorativi dalla richiesta, a seconda che si tratti di una prima attivazione o di un nuovo allaccio. Il costo, invece, dipende dalla tipologia di intervento:

  • Prima attivazione: può variare dai 60 ai 100 euro;
  • Nuovo allacciamento: il costo è più elevato e viene stabilito in base alla complessità dell’intervento, ma può superare i 300-400 euro.

Attenzione alla documentazione dell’impianto

Un aspetto spesso sottovalutato è la conformità dell’impianto interno. Senza la certificazione da parte di un tecnico abilitato (ai sensi del DM 37/2008), il fornitore non può procedere all’attivazione. È dunque fondamentale assicurarsi che l’impianto sia stato realizzato o revisionato a norma.


Cosa succede dopo la richiesta

Dopo aver inviato la richiesta e la documentazione completa, il fornitore trasmetterà l’istanza al distributore locale, che fisserà un appuntamento per l’attivazione o l’allaccio. In caso di prima attivazione, un tecnico del distributore effettuerà il sopralluogo per aprire il contatore e accertare la conformità dell’impianto.


Conclusioni

Attivare una nuova fornitura di gas non è complicato, ma richiede attenzione ai dettagli e ai documenti. Il consiglio è sempre quello di muoversi con qualche settimana di anticipo rispetto al trasloco, per evitare ritardi nell’utilizzo di fornelli, riscaldamento o acqua calda. Affidarsi a un operatore disponibile e trasparente può fare davvero la differenza.

Avviso: Le informazioni fornite sono indicazioni generali. Per dettagli specifici o chiarimenti, si consiglia di rivolgersi agli uffici competenti o a un patronato.

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