Aci Trezza sotto choc: blatte in cucina e montagne di cibo avariato nei ristoranti

Quando pensi ad Aci Trezza ti vengono in mente i Faraglioni, il mare cristallino e magari una bella cena di pesce fresco. Peccato che stavolta questa località da cartolina sia finita sui giornali per tutt’altri motivi. La Polizia di Stato ha fatto un blitz in due ristoranti della borgata e quello che hanno trovato fa davvero rabbrividire.
Il primo ristorante: uno spettacolo dell’orrore
Iniziamo dal peggiore dei due, perché qui la situazione era talmente grave che hanno dovuto chiudere tutto immediatamente. Pensate un po’: gli ispettori dell’ASP sono entrati nel magazzino dove conservavano gli alimenti e si sono trovati davanti a delle blatte che scorazzavano tranquille tra i prodotti. Roba da far perdere l’appetito per una settimana!
Ma non è finita qui. In cucina hanno scoperto 90 chili di pesce (tra surgelati e preparati) e 10 chili di carne completamente senza tracciabilità. Praticamente nessuno sapeva da dove venissero questi prodotti. Una cosa gravissima, perché quando vai al ristorante vuoi sapere che quello che mangi sia sicuro e controllato.
Lavoratori in nero e condizioni pietose
Come se non bastasse, l’Ispettorato del Lavoro ha beccato due dipendenti completamente in nero. Mai assunti, mai dichiarati, niente di niente. E per quanto riguarda le condizioni di lavoro? Gli spogliatoi erano inagibili e c’era umidità dappertutto negli spazi destinati ai dipendenti. Insomma, un disastro totale.
Il conto finale per questo primo ristorante? Sanzioni per oltre 11.000 euro, più la chiusura immediata dell’attività. E parliamo solo delle multe, perché il danno d’immagine è incalcolabile.
Il secondo ristorante: meno peggio, ma sempre un disastro
Il secondo locale controllato non se l’è cavata molto meglio. Qui per fortuna non c’erano blatte, ma le condizioni igieniche erano comunque scarse. Hanno trovato violazioni delle procedure HACCP (quelle norme che dovrebbero garantire la sicurezza alimentare) e altri 30 chili di pesce e preparati surgelati senza tracciabilità.
Almeno in questo caso i lavoratori erano regolari e non c’erano problemi di sicurezza gravi. Ma anche qui sono piovute sanzioni per 3.500 euro circa.
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Un’operazione a tappeto
Non è stato un controllo improvvisato, ma un’operazione coordinata dal Questore di Catania con una vera e propria task force. Hanno partecipato poliziotti delle volanti, della Divisione Anticrimine, il Corpo Forestale, l’ASP, l’Ispettorato del Lavoro e pure la Polizia Locale di Aci Castello. Insomma, quando si muovono così tanti enti insieme, vuol dire che fanno sul serio.
Durante i controlli hanno identificato 15 persone tra dipendenti e titolari, alcune delle quali già note alle forze dell’ordine. Un dettaglio che fa riflettere sulla serietà di chi gestiva questi locali.
Il bilancio finale è pesante
Alla fine della giornata, il bilancio è stato questo: 15.500 euro di sanzioni complessive, 130 chili di alimenti sequestrati e distrutti perché non adatti al consumo, e un ristorante chiuso immediatamente. Numeri che fanno impressione, ma che dimostrano quanto sia importante questo tipo di controlli.
Pensare che chi va a cena fuori dovrebbe potersi fidare di quello che mangia, senza doversi preoccupare di blatte, cibo avariato o condizioni igieniche disastrose. Operazioni come questa servono proprio a tutelare noi consumatori, anche se a volte scopriamo cose che preferiremmo non sapere.
Fonte: Questura di Catania – Operazione di controllo task force