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NASpI 2025: Guida Completa ai Requisiti per Ottenere l’Indennità di Disoccupazione

Perdere il lavoro può essere un momento difficile, ma fortunatamente in Italia esiste un importante strumento di sostegno economico: la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego). Questa indennità è destinata a chi ha perso involontariamente il proprio impiego e risponde a determinati requisiti. In questo articolo scoprirai chi ha diritto alla NASpI, quali sono le condizioni da rispettare e tutte le informazioni pratiche per richiederla nel 2025.

Se ti trovi senza lavoro e vuoi sapere se puoi accedere alla NASpI, continua a leggere: troverai una panoramica chiara, completa e aggiornata, pensata apposta per aiutarti.


Chi può richiedere la NASpI: soggetti beneficiari

La NASpI è rivolta a lavoratori subordinati che abbiano perso il lavoro per cause indipendenti dalla propria volontà. Non tutti però possono beneficiarne: l’INPS ha definito in modo preciso chi rientra tra i potenziali destinatari.

Hanno diritto alla NASpI:

  • Apprendisti
  • Soci lavoratori di cooperative con rapporto subordinato
  • Personale artistico assunto con contratto subordinato
  • Dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni

Sono esclusi invece:

  • Dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni
  • Operai agricoli (sia a tempo determinato che indeterminato)
  • Lavoratori extracomunitari con permesso di lavoro stagionale

Requisiti per ottenere la NASpI

Per accedere all’indennità NASpI non basta solo aver perso il lavoro: è necessario rispettare due requisiti fondamentali:

  1. Essere in stato di disoccupazione involontaria
  2. Aver maturato un minimo contributivo nei quattro anni precedenti

Approfondiamo entrambi i punti.


1. Stato di disoccupazione involontaria

Il primo requisito essenziale è che la perdita del lavoro non sia stata volontaria. In altre parole, non puoi aver dato le dimissioni, salvo alcune eccezioni specifiche riconosciute dalla normativa.

Ecco i casi in cui, pur avendo presentato le dimissioni, si ha comunque diritto alla NASpI:

  • Dimissioni per giusta causa, come:
    • Mancato pagamento dello stipendio
    • Molestie sessuali sul luogo di lavoro
    • Dequalificazione o modifiche peggiorative delle mansioni
    • Mobbing
    • Trasferimento ingiustificato
    • Comportamenti offensivi da parte dei superiori
  • Dimissioni durante la maternità tutelata (da 300 giorni prima del parto fino al primo anno di vita del bambino, escluse colf e badanti)
  • Risoluzione consensuale:
    • Quando avviene nell’ambito di una procedura di conciliazione presso la direzione territoriale del lavoro (art. 7, Legge 604/1966)
    • Se il lavoratore rifiuta il trasferimento in una sede distante più di 50 km
    • Se accetta un incentivo all’esodo all’interno di un accordo collettivo aziendale
  • Licenziamento disciplinare o accettazione dell’offerta di conciliazione

2. Requisito contributivo

Il secondo requisito riguarda la contribuzione versata contro la disoccupazione. Per accedere alla NASpI bisogna aver maturato almeno 13 settimane di contributi negli ultimi quattro anni prima dell’inizio del periodo di disoccupazione.

Non è necessario che i contributi siano stati versati in modo continuo: possono essere anche non consecutivi, purché rientrino nel periodo temporale indicato.

Sono considerati contributi validi:

  • I contributi previdenziali versati durante rapporti di lavoro subordinato
  • I contributi figurativi accreditati durante la maternità obbligatoria
  • I periodi di lavoro in paesi dell’UE o convenzionati (in caso di totalizzazione)
  • I periodi di malattia dei figli (fino a 8 anni) per un massimo di 5 giorni lavorativi all’anno
  • Il lavoro frontaliero o transfrontaliero nell’Unione Europea

Quali periodi non valgono ai fini contributivi NASpI

È fondamentale sapere che non tutti i periodi di contribuzione figurativa o lavoro all’estero sono utili ai fini NASpI. Ecco i principali casi non validi:

  • Periodi di malattia o infortunio senza integrazione della retribuzione
  • Periodi di Cassa Integrazione con sospensione totale del lavoro (zero ore)
  • Contratti di solidarietà a zero ore
  • Permessi o congedi fruiti per l’assistenza a familiari disabili gravi (quando non vi sono genitori, figli o fratelli conviventi)
  • Aspettative non retribuite per cariche sindacali o funzioni pubbliche elettive (art. 31 Legge 300/1970)
  • Periodi di lavoro in paesi extra-UE non convenzionati con l’Italia per l’assicurazione contro la disoccupazione

Come fare domanda per la NASpI

La domanda per ricevere la NASpI deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica all’INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Può essere inviata:

  • Tramite il portale INPS con SPID, CIE o CNS
  • Rivolgendosi a un patronato o a un CAF abilitato
  • Utilizzando l’App INPS Mobile

Quanto dura e quanto spetta

La durata della NASpI è pari alla metà delle settimane contributive maturate negli ultimi quattro anni. Ad esempio, se hai lavorato 24 mesi (104 settimane), la NASpI durerà 52 settimane.

L’importo varia in base alla media delle retribuzioni percepite negli ultimi 4 anni, con una soglia massima aggiornata annualmente. Per il 2025, il massimale mensile è di circa 1.470 euro lordi, ma il valore effettivo dipende dal tuo reddito.

Dopo i primi 3 mesi, l’importo della NASpI diminuisce del 3% ogni mese, come previsto dalla normativa.


Conclusioni: controlla subito se hai diritto alla NASpI

La NASpI è una misura concreta e importante per chi si ritrova senza lavoro. Conoscere i requisiti, i casi ammessi e quelli esclusi ti permette di affrontare l’eventuale disoccupazione con più consapevolezza e sicurezza.

Non perdere tempo: se pensi di rientrare nei criteri, presenta subito la domanda e verifica con l’INPS o con un patronato di fiducia la tua situazione contributiva.

Fonte: INPS

Avviso: Le informazioni fornite sono indicazioni generali. Per dettagli specifici o chiarimenti, si consiglia di rivolgersi agli uffici competenti o a un patronato.